Diverse condizioni sono associate allo sviluppo di un colesterolo alto.

Rischio genetico: ipercolesterolemia ereditaria o familiare.

Alcuni individui sono geneticamente predisposti a sviluppare l’ipercolesterolemia: è una condizione nota come “ipercolesterolemia ereditaria o familiare” ed è associata ad una serie di mutazioni genetiche del recettore delle LDL. Nella forma omozigote si manifesta in modo grave fin dall’infanzia: si formano placche (xantomi) all’interno della pelle su gomiti, ginocchia e natiche, ma anche depositi di colesterolo nella pelle, nei tendini e intorno alla cornea dell’occhio (archi cornei). Inoltre, i valori di colesterolo totale sono compresi tra 600 e 1200 mg/dL. Attualmente esiste una terapia farmacologica in grado di curare efficacemente l’ipercolesterolemia familiare e di prevenirne le conseguenze cardiovascolari a lungo termine, i problemi a carico dell’apparato cardiovascolare cominciano in genere verso i 35-40 anni negli uomini e verso i 45-55 anni fra le donne. Diventa quindi fondamentale individuarla correttamente il più presto possibile con la diagnosi genetico-molecolare della malattia, che offre la possibilità di una diagnosi certa e precoce, anche in fase prenatale. (calcola qui tuo rischio di ipercolesterolemia familiare).

Rischio individuale o ambientale: ipercolesterolemia o dislipidemia secondaria.

La presenza di livelli molto elevati di colesterolo totale è una condizione determinata anche da altri fattori individuali e ambientali. Tra queste si possono elencare: sovrappeso, obesità, un’alimentazione non sana, l’abitudine al fumo e la mancanza di attività fisica. Alcune malattie metaboliche, come il diabete, sono spesso associate a ipercolesterolemia.

Rischio cardiovascolare

La soglia per diagnosticare l’ipercolesterolemia è posta a 240 mg/dl (6.21 mM) a digiuno da 12 ore nei soggetti con più di 40 anni (Consensus Conference NIH – National Institutes of Health). Tuttavia è impossibile parlare di valori “normali” di colesterolo. Si preferisce invece parlare di valori “ottimali” di colesterolo in rapporto al “rischio cardiovascolare globale” del singolo soggetto, cioè il rischio calcolato tenendo conto dell’insieme dei singoli fattori di rischio presenti. Attualmente si ricorre alle carte del rischio cardiovascolare, grazie alle quali è possibile risalire ai valori ideali di colesterolemia in base alla percentuale di rischio di sviluppare un evento cardiovascolare in 10 anni.

Per conoscere il tuo livello ideale di colesterolo calcola qui il tuo rischio cardiovascolare.

[fonte Istituto Superiore di Sanità]